Schiavo del Sesso.

Tipo: bravo cane. e ora spariscì
Kau venne scaraventato fuori dalla porta di uno dei vari tipi che lo usavano.. era pieno di ferite e lividi...
Tipo: la prossima volta vedi di non lamentarti !
si rannicchiò contro la parete.. non aveva le forze per andarsene aveva dolori ovunque, dai percing che aveva sul petto scendeva del sangue, probabilmente perchè li avevano tirati,l'avevano torturato e violentato per tutta la notte e ora se ne stava li a terra come sempre incapace di muoversi...e intanto pensava...
Ho fatto il mio lavoro.. perdonatemi per essermi lamentato.. la prossima volta vi soddisferò a pieno.. sono fatto per questo.. perdonatemi..me le sono meritate queste ferite e queste botte.. devo ancora imparare molto..
aveva le mani ancora ammanettate e avrebbe dovuto aspettare che lo liberassero..

Edited by *°Storm°* - 5/9/2011, 01:57

Kakihara aveva appena finito di lavorare. Era sera tardi, e stava tornando verso la propria camera. Ma si sa, a Vessel il lavoro non manca mai, e nesuno va a casa prima che il lavoro sia finito. Neanche il suo tenente.
Per questo ora stava andando verso i corridoi delle stanze, a portare dei documenti riguardo le ultime ricerche ai diretti interessati.
Fatta la consegna, aveva deciso di tonarsene a casa per dormire almeno qualche ora, prima di un altro giorno lavoro.
Stava cammiando tranquillo per il corridoio, quando vide un ragazzino per terra. Non aveva per niente una bella cera, era raggomiltolato a terra. All'inizio non gli importava, non erano affari suoi. Il suo interesse venne catturato dall'abbigliamento e dalle ferite che aveva il ragazzino sul corpo. Si fermò davanti a lui, lo guardò per un pò. Non ricordava nulla dei suoi primi anni di vita, ma sapeva, era certo che gli occhi di quel ragazzino fossero simili ai suoi di quel tempo.
Si chinò, lo guardò. In silenzio, gli tese una mano. Non poteva essere per lui ciò che era stato Anjo per se stesso, ma poteva aiutarlo, almeno un minimo. Lo guardava in silenzio, osservandolo, nella luce fioca del corridoio si vedeva abbastanza bene la lunga cicatrice che gli attraversava il lato del volto.

sentì dei passi.. chi si stava avvicinando ?
annusò l'aria.. aveva un buon profumo.. ma chi era ? non aveva mai sentito quei profumo
Chi si stà avvicinando adesso ?.. spero che non voglia farmi del male.. lo spero veramente.. oggi mi hanno già usato troppo.
sentì che si fermò davanti a lui, alzò la testa, gli annusò la mano.. lui non poteva dargli la mano.. era ammanettato..
Non sembra che voglia farmi del male..

Lui lo guardò attentamente, per un pò. Si accorse solo dopo un pò del fatto che l'altro era ammanettato. Certo, c'era da aspettarselo. Non ci aveva pensato.
Sospirò e si avvicinò in silenzio, lo prese per i fianchi e se lo issò sulla spalla.
Era gracile, non era molto pesante per lui, lo tenne in spalla, leggermente stile sacco di patate.
Lo portò nella propria stanza, lo fece coricare sul letto. Era una stanza spoglia, molto semplice, molto più anonima di quelle degli altri membri del DWS.
Lo osservò per un pò, in silenzio. Non sapeva il perchè fosse ridotto così. Lui non era uno dei membri più attivi socialmente del DWS, può darsi che li avessero fatti loro di Vessel quegli esperimenti, ma lui ne sapeva ben poco. Non perchè le cose non gliele dicessero, ma perchè lui non voleva saperne niente. Non gli interessava di quel posto.
Prese i lacci che gli legavano quell'oggetto alla bocca, e lo aprì con pochi gesti, facendolo cadere sul materasso, poi gli girò intorno e armeggiò un pò con le manette. Prese uno dei suoi coltellini e fece forza, finchè non riuscì a romperle.
Lasciò cadere anche quelle, lo guardò
Ora sei libero. Relativamente.

Edited by *°Storm°* - 3/9/2011, 23:54

si sentì prendere su, aveva delle braccia forti quel tizio, lui non si oppose per niente anzi.. era meglio se lo portavano via da li..
almeno non mi ha trascinato per la catena..
si sentì mettere sul letto..
oh .. non di nuovo ti prego..
quando poi sentì che lo stava liberando rimase sorpreso.. non pensava che uno del DWS potesse comportarsi bene con lui ..
pure tu come quel pokèmon.. mi ritengo fortunato..
non rispose alle parole dell'altro.. insomma.. aveva paura di parlare..e era spaventato..
tastò il letto e si allontanò il più possibile dal tipo rannicchiandosi in un angolino del letto.. insomma magari era tutta una finta.. magari si stava comportando bene per vedere se parlava.. e se rispettava le regole..
si mise le mani davanti alla fascia in pelle che gli copriva gli occhi ..
ho paura cosa devo fare.. non posso parlargli.. mi punirebbero per questo...non voglio ..

Kakihara non tentò di fermarlo, rimase a osservarlo. Guardò la benda che aveva sugli occhi, ma probabilmente non voleva toglierla, visto che non se l'era tolta da solo quando lo aveva slegato.
Si limitò a rimanere in silenzio per un pò, poi si alzò da letto e andò in cucina a cercare qualcosa da mangiare già pronto.Non era sicuro che quel tipo avesse uno stomaco abbastanza decente da essere in grado di digerire del cibo solido, ma tentare non costa nulla.
Tornò di là dopo un pò, con il cibo in un vassoio e dell'acqua fresca
Quì c'è cibo e acqua.
Disse solo posandogli vicino il vassoio, in modo che potesse sentirlo sotto le mani. Lo guardò per un pò, andò in bagno e prese delle bende e del disinfettante. Tornò di là, lo guardò
Ora stai fermo, ti disinfetto le ferite
Disse prima di poggiargli il cotone col disinfettante sulla pelle. Gli disinfettò le ferite e le chiuse con delle bende.
Ora sei a posto. Guariranno in fretta. Come ti chiami?
Chiese alla fine osservandolo. Quelli del DWS non erano come gli ultimi porci passati per il bordello di Sulfuria, sicuramente gli avevano anche dato un nome

cibo.. beh grazie mille ma meglio che lo mangi tu..
abbassò la testa per poi prendere il bicchiere d'acqua e berla tutta di colpo..
poi sentì il tizio che si allontanò.. e ora ? dove stava andando ? lo sentì ritornare e ascoltò le sue parole rimase fermo immobile anche se un po' stava bruciando era veramente così gentile quel ragazzo.. non gli era mai capitato che uno si prendesse cura di lui .. specialmente li dentro.. quandò fini sospirò per poi aspettare.. cosa doveva dire.. perchè voleva sapere il suo nome ?
Kau:...m..m...mi c..chiamo Kau..
si era sforzato per poterglielo dire.. aveva una voce bassissima quasi impercettibile.. perchè ? beh .. avevano provato a strappargli le corde vocali così non si sarebbe lamentato per tutto quello che gli facevano .. e ora poteva parlare solo così.. era un miracolo se poteva ancora esprimersi..

Lui lo osservava in silenzio mentre l'altro beveva, vedendo che non toccava cibo portò via il vassoio e gli prese dell'altra acqua.
Tornò a sedersi sul bordo del letto osservando, fece fatica a sentire la sua risposta, parlava a voce veramente molto bassa.
Io sono Kakihara
Disse solo guardandolo. Non parlava molto di suo, gli era difficile seguire l'esempio di Anjo, che invece era una persona alquanto socievole, normalmente.
Sospirò un attimo, poi si alzò, prese della carta e della penna
Sa scrivere? preferisci comunicare così?
Chiese osservandolo. Magari per qualche motivo non poteva parlare, ma anche se non vedeva poteva riuscire a scrivere, sempre se sapeva come si fa.
Era abbastanza chiaro che era in difficoltà anche lui, ma cercava di parlare con il ragazzo, sapeva quanto potessero essere utili le parole.

oh così va molto meglio ..
prese la penna tra le mani e anche il blocco di carta, si sapeva scrivere e gli era più facile comunicare così.. altrimenti avrebbe sforzato troppo la voce.. anche se di tanto in tanto gli avrebbe detto qualche parola..
Kau: che bel n..nome..ti ringrazio p..per avermi aiutato
alzò la testa verso il ragazzo si gli era molto grato.. era il secondo che non lo trattava male..almeno non tutti lo consideravano un oggetto.. per fortuna..
strinse la penna tra le mani e cominciò a scrivere..
quanti anni hai ? scusami se con me non potrai comunicare molto.. e che io ho difficoltà a relazionarmi con una persona.. è da molto tempo che nessuno mai parla con me .. non poteva certo parlare di Ku.. non voleva che gli facessero del male..

Lui lo guardò, sorrise appena appena alle sue parole. Lo osservò tranquillo mentre scriveva, poi prese il blocco e lesse le poche righe scritte.
Tranquillo. Vorrà dire che sarò particolarmente difficile, visto che anch'io parlo poco. Comunque ne ho 30. Tu?
Chiese guardandolo e offrendogli di nuovo il blocco di carta. Non era un modo molto agevole, ma se il ragazzo si trovava meglio era meglio per entrambi, vista la sua praticamente nulla capacità di mettere a proprio agio le persone.
Non era abituato a parlare ai ragazzini, figuriamoci a uno come lui. Per fortuna gli assomigliava abastanza, quind poteva intuire il modo in cui muoversi
Da quanto sei al DWS? come mai sei ridotto così?
Chiese osservandolo. La domanda, come era chiaro, non aveva il nechè minimo tatto. Ma daltronde, era già tanto che mettesse in fila così tante parole di seguito, chiedergli anche il metterci di mezzo la gentilezza era veramente troppo, nonostante quel ragazzo gli fosse particolarmente simpatico.

riprese a scrivere
oh 30 davvero ? dalla voce non si direbbe te ne davo un po' di meno.. oh comunqe.. io 17 ... sono nel DWS da.. 4 anni ormai.. però.. non per mia scelta..
all'ultima domanda di Kakihara si bloccò..
sono ridotto così.. perchè io sono un oggetto.. un semplice oggetto usato da questi membri per godere..e per fare cose assurde con il mio corpo.. per fortuna no nci posso vedere almeno non so che terribili cose mi fanno.. tante volte vorrei poterci vedere però in fondo.. vedrei solamente come sono diventato.. e penso che rimarrei scandalizzato...perciò preferisco stare senza la vista.. assassò la testa e gli diede il blocchetto.. quella domanda per lui era abbastanza dolorosa.. magari non aveva risposto a pieno alla sua domanda.. magari era andato oltre.. però non voleva più parlare o scrivere o pensare.. al perchè di tutto questo...

Kakihara prese il blocchetto, guardandolo leggermente perplesso. Lesse la risposta, e annu in silenzio, tra sè e sè. Lui non era in grado di capire fino in fonodo, daltronde ciò che per il ragazzo era terribile, per lui era una parte fondamentale della propria vita.
scusa la domanda indelicata. Le mie capacità relazionali non sono affatto meglio delle tue
Disse ridandogli il blocchetto, dopo aver letto le sue parole.
Beh non ti preoccupare, sul frangente aspetto fisico siamo ridotti male tutti e due, ho idea...Comunque, io sono il tenente di Vessel. E facente funzione di capitano in questo momento, visto che il posto è...vacante
Disse l'ultima parola con un pò di difficoltà. Quel posto per lui apparteneva ancora al suo capo, che era sicuramente vivo da qualche parte. Ma non tutti la pensavano così
Potresti venire al lavoro con me, domani. La gente a Vessel ha paura di me, non si avvicineranno.

rimase sorpreso da quella proposta.. insomma nessuno aveva mai tentato di parlare con lui .. nessuno .. e ora.. quest'uomo gli stava proponendo di andare al lavoro con lui ..
Kau:s..sei .. sei sicuro che n..nessuno m..mi farà del male.. ?
ok lui diceva così.. ma in realtà gli piaceva.. e non sapeva il perchè .. si sentiva uno schifo.. e doveva ammetterlo si sentiva vivo solo quando se lo scopavano.. era triste da ammettere ma era la verita
Kau:g..grazie..
stava parlando un po' di più.. si era stufato di scrivere ..

Lui di certo era l'ultima persona al mondo che si sarebbe fatto problemi, se fosse venuto a sapere i veri pensieri dell'altro.
Comunque non li sapeva, quindi si limitò a scrollare le spalle
Se non vuoi che ti facciano del male, non te ne faranno. Diciamo che incuto timore a vista...
Disse tranquillo. Si alzò un attimo, recuperò un fazzoletto con cui asciugarsi il sangue che gli stava lentamente scendendo dall'occhio. Ogni tanto capitava, anche se era una piccola goccia.
Tornò di là con il fazzoletto sul viso, per evitare di sporcare il letto, e si sedette di nuovo
Credo di poter anche evitare che ti tocchino ancora nel tempo a venire, se tu lo vuoi.
Disse osservandolo. aveva notato una leggera esitazione nel suo tono di voce, anche se così flebile..

Kau: perchè incuti terrore ?
si avvicinò al ragazzo e con delicatezza cominciò a toccargli il volto.. insomma voleva capire con chi stava parlando.. e Kau ormai poteva capirlo solo tramite questo..
Kau:..n..non s..sembri t..terrificante.. tembri u..un bel uomo..
continuò a toccarlo per poi scendere sul petto dove sentì molte cicatrici..
Kau:...o..oh.. p..pure tu..
rimase un po' a toccarle sempre lievemente.. pure quel ragazzo aveva delle cicatrici .. e erano veramente profonde..
Kau:.. io vorrei venire.. solo che..i..io .. n..non so..
non era abituato a prendere delle decisoni .. non poteva.. e poi.. non sapeva cosa dire..